Approfitto di una lezione rimandata per parlare di come sta andando con l’insegnamento dell’inglese.
Non ne ho parlato molto qui perché sono sempre sommersa di cose di fare. Ma, nelle mie intenzioni, c’è quella di iniziare a pianificare le mie giornate: mettere ordine nel (tendenzialmente allegro) chaos che contraddistingue la mia esistenza.
Buffo come non abbia trovato ancora la voglia, il tempo e l’occasione di pianificare il mio tempo, ma ci arriverò.
Dunque: all’inizio della mia fase adulta, dopo la maturità, fu inevitabile che insieme all’interpretariato in fiera e nelle aziende e alle mie prime traduzioni, iniziassi ad insegnare anche le lingue. In fondo all’epoca ero assolutamente ancora trilingue, dovevo solo studiarmi un po’ di grammatica, o seguire il libro datomi dalle scuole di lingue per cui lavoravo.
Mi piacque subito: ogni studente o gruppo di studenti era diverso e presentava nuove sfide, ispirazioni e quant’altro. Insegnavo inglese agli italiani, ma anche spagnolo e qualche volta mi capitava anche di insegnare italiano agli stranieri.
Dopodiché è iniziata una lunga serie di spostamenti, nuova università, poi figli, cambio di paesi, di regioni… insomma, mantenere l’insegnamento non fu più possibile.
In Inghilterra, nessuno voleva imparare l’italiano e non riuscii ad entrare nei contesti dove poter insegnare inglese agli stranieri che entravano in Inghilterra.

Al rientro in Italia, dunque, ho iniziato a riprendere in considerazione l’insegnamento. Purtroppo nel frattempo avevo sviluppato parecchia ansia sociale, rimanevo presissima con mille cose da fare, non volevo mollare le traduzioni con le quali mi garantivo una piccola entrata fissa, e quindi non l’ho mai veramente lanciato. Però ha fatto in tempo a prenotarmi una nuova nostra amica, una persona così piacevole che era impossibile resisterle.

Con lei abbiamo deciso di seguire un metodo “intuitivo”. Come per molti aspetti della mia vita, anche professionale, a me piace molto (e considero la mia forza) adattarmi alla persona che ho davanti. Quindi prima di comprare libri di testo da seguire, ho pensato andiamo passo passo e vediamo cosa è meglio per lei.
Ho notato che le è piaciuta molto una lezione del corso di inglese del National Geographic, che insegnava concetti grammaticali intorno alla storia di un orfanotrofio per elefanti. Purtroppo quel programma è estremamente complicato da ottenere.

Grazie ad internet, ho sempre trovato varie esercizi, consigli su come spiegare questo o quel aspetto di grammatica, attività, eccetera. Ma dopo qualche mesetto di lezioni, ho concluso che quelle migliori sono quelle scritti ad hoc da me.
Solo così, infatti, posso usare esattamente il linguaggio e il livello della mia allieva, senza dovermi rifare ad un arbitrario Beginner, Elementary, Lower-Intermediate e via dicendo.
Sto seguendo il corso di qualifica TEFL Cambridge, ed è utilissimo, ma mai come la mia bellissima lezione centrata sull’argomento rose.

Roses_screenshot.png

Almeno, a me è piaciuta e la mia allieva ha commentato che ha sentito questa lezione essere estremamente produttiva.
Comprendeva punti grammaticali che abbiamo seguito finora, commenti personali sulle rose, sul farsi spedire le rose, i tipi di rose, chi sono i grandi creatori di questi magnifici fiori, la differenza tra un negozio Inglese e un equivalente Americano, differenze di spelling e tono, eccetera. Chi volesse vederla può scaricarla a questo link di Google Drive.